In un giorno come questo, nell’oscura navata
della chiesa… nel pieno splendore femmineo,
nell’anno bisestile, nell’eterno incontro 5
del verde e del nero profondo di questa mattina
nell’incontro della forma e del contenuto, del mistico e del materiale,
sotto l’ampia pergola, nell’ombra effimera
si estende l’immagine del senso, in questo luogo sensibile,
incontrerò la mia fine e il principio
e dirò: Maledetti. Prendetemi e lasciate
il cuore tenero della realtà a sciacalli voraci
Dico: non sono cittadino
né profugo
voglio una sola cosa, null’altro,
una sola cosa:
una morte semplice e serena
in un giorno come questo
nell’ombroso angolo dei gigli
per ripagarmi, tanto o poco
di una vita contata nei
minuti
o nelle migrazioni.
Voglio morire in un giardino
né più, né meno.
.
2004
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