Non c’è traccia di nuvole,
non c’è alcun segno di brezza
per farle entrare.
Mi siedo accanto al laghetto:
il pesce rosso, i raggi di luce danzanti, i fiori e l’ acqua:
è perfetto l’Albero della Vita.
Mia madre raccoglie menta
lungo il recinto del prato
Un po ‘di pane, qualche fogliolina di menta, un pezzo di formaggio
e un cielo terso, sopra il mucchio di umidi oleandri:
la salvezza non è così lontana!
Si nasconde tra i fiori
nel cortile.
Le luci accarezzano l’acqua limpida nel mio calice
E sembra opera delle stelle il loro invitare il sole
su questa terra.
Penso a me stesso:
ogni cosa cerca di nascondere se stessa,
dietro lo scudo di una delicata conchiglia
E poi vedo:
il varco del tempo ha ampiezza abbastanza tra le lacrime ,
per indicare la mia faccia all’altro mondo.
È vero, ci sono cose che non conosco,
e altre che conosco.
Lo so,
posso volare fino alla cima di quella collina: sono tutto di piume e ali.
Posso dare un’occhiata alla scena che sta fuori nel buio della notte e vedere: io sono pieno di torce.
Sono pieno di luce e di sabbia,
pieno di fiori e piante,
pieno di sentieri, di ponti, pieno di fiumi e onde.
Mi sono riempito del peso imponderabile di una foglia che scivola
sulla faccia di questo stagno.
Ma
lo so
come solo
come nudo mi sento dentro.
Traduzione in inglese di Maryam Dilmaghani, December 2008, Montreal- Traduzione in italiano dall’inglese di Fernanda Ferraresso
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