Canto il mio corpo presente
nato da questo freddo spazio
che nulla promette
di notte
visioni di bianchi templi
mi richiamano nel vuoto
ho sognato campi solitari
per cercare i segni confusi
e capire la maschera dei cieli
che ama gli abissi
non so perché guardo a lungo
la linea sottile dell’orizzonte
o le cime brulle con uccelli neri
dove si nasconde ciò che non trovo?
sulle tremule alghe
o nei licheni bianchi?
Procedo nel verde consumato
e non porto niente oltre il mio corpo.
Non lascerò niente!
(da: “Corpo presente”, 1999)
antonio blunda su Orffyreus e il segreto del mot… | |
Nicola su Orffyreus e il segreto del mot… | |
nicolaverderame su Poesia cipriota contemporanea:… | |
wordinprogress su Poesia inglese contemporanea:… |
Discussione
Non c'è ancora nessun commento.