Lui ama una donna. Se lei vivesse
dall’altra parte della strada
attraverserebbe il traffico per lei.
Se vivesse dall’altra parte della città
prenderebbe un autobus, prenderebbe un treno, chiamerebbe un taxi.
Se lei vivesse sull’altra sponda del fiume
prenderebbe il traghetto, una barca a remi, nuoterebbe
fino a lei che aspetta sulla riva il suo arrivo,
fradicio, con un fiore tra i denti,
e la lingua che si affatica a pronunciare le prima parole della lingua di lei.
Se lei vivesse dall’altra parte dell’oceano
lavorerebbe, chiederebbe l’elemosina, si indebiterebbe o ruberebbe,
e volerebbe da lei. Ma non è così.
Lei vive dall’altra parte di una frontiera chiusa,
in un paese senza visti o passaporti
o qualsiasi tipo di documento. Sarebbero
più vicini se lei vivesse dall’altra parte della luna.
Sarebbe più viva per lui se fosse morta.
E’ come se esistesse dall’altra parte della musica
o del canto degli uccelli, dall’altro lato dello specchio,
vicina ma lontana, come un’eco. E’ la canzone
di cui lui non ha le parole, le parole di cui non ha la musica,
quasi la melodia che lui può quasi sentire.
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