Li voglio tutti a portata di mano, facilmente accessibili,
I materiali della disperazione: alcol, sigarette e
Telecontrollo per aggiunger canali e diminuire
Il colore, tanto che il futuro è diventato
Una macchia policroma e scura.
Sprofondato così sul divano della disperazione,
Smarrito nel fumo, nell’alcol e
Nello schermo nero, mi pare più facile
Recedere, abbandonare la mia immagine
Senza che nessuno s’accorga che sono uscito da me stesso,
Che me ne sono andato lasciando lì il bicchiere pieno
E le sigarette, insieme al mio corpo e alla televisione accesa,
Senza neppure salutarvi, senza dire nemmeno
«Arrivederci», «ne riparleremo».
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