*
Ora che annovero
parenti e amici
fra i defunti,
il mio gatto
continua a raschiare la terra.
Ora che ogni fiore
si dischiude nel lutto
e i miei vasi da fiori portano
il nome
di coloro che sono morti,
il mio gatto
gironzolando da uno all’altro,
con le zampe anteriori
scava, con quelle posteriori scalcia,
mi ha riempito il balcone di terra,
di piccole ossa, di teschi,
prove d’amore di persone
che lui non ha amato
poiché non li ha mai conosciuti,
ma oggi ha faticato
e ha portato fra i
denti, dalla veranda,
e ha deposto
ai piedi della mia scrivania
Thanàssis – domani, chissà
chi altri dissotterrerà.
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