Luce del mattino

Gioventù, paese cento volte dimenticato
e perduto, luce della vita, oggi m’inondi
di un tuo tardivo sapere, sprizzato
dal lungo, greve sonno dell’anima profonda.
Dolce, soave luce, sorgiva appena nata!

Tra allora e adesso l’intera vita,
ahi, troppo spesso opima, superba ritenuta,
non conta più. Voi sole, a me restituite,
odo, fiabesche melodie perdute, giovani, e insieme vecchie eternamente,
obliati, antichi fanciulleschi canti.

Su ogni turbine, polvere vorticante,
splendi lassù, alta sul mio cammino,
oltre i falliti sforzi del vagabondo errore,
fonte serena, pura luce del mattino!

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