Non fu che fosca tempesta la mia giovinezza,
qua e là solcata da rilucenti soli;
il tuono e la pioggia ne han fatto un tale strazio
da lasciare nel mio giardino solo qualche vermiglio frutto .
Eccomi già all’autunno delle idee,
è tempo del badile e del rastrello
per rassodare le terre inondate
in cui l’acqua ha scavato larghe buche come tombe.
E chissà se i fiori nuovi che vagheggio
troveranno, in un suolo lambito come la riva di un fiume,
il mistico limo che li rinvigorirà…
– O dolore,o dolore! Il Tempo si mangia la vita
e l’oscuro Nemico che ci rode il cuore
cresce e si fortifica del sangue che perdiamo.
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