Che notte!

Che notte! lo non posso.
Non riesco a ubriacarmi.
C’è un tale lume di luna!
É come se ancora custodissi
Nell’anima la giovinezza perduta.

Amica dell’estati ormai fredde,
Non chiamare il giuoco amore,
Meglio che questo lume di luna
Filtri sul mio guanciale.

Lascia che i tratti guastati
Esso disegni arditamente:
Tu non potrai disamare
Così come non hai saputo amare.

Amare si può solo una volta,
E tu mi sei lontana
Perché invano ci chiamano i tigli,
Coi piedi affondati nei mucchi di neve.

Io so e lo sai anche tu
Che in questo azzurro riflesso lunare,
In questi tigli non ci sono fiori:
Su questi tigli c’è neve e brina.

Che più non ci amiamo da tempo,
Tu non mi ami, io ne amo un’altra
E a tutti e due è indifferente
Giocare in un amore a buon mercato.

Ma anche se mi abbracci e accarezzi
Coi baci di un’astuta passione,
Il cuore eternamente sogni il maggio
E colei che per sempre io amo.

Amore mio! perdonami, perdonami,
Niente io ho trascurato,
Ma ciò che ho più caro sul cammino
É quello che per me è irripetibile.
Irripetibili siamo tu e io.
Morremo ed altri dopo noi verranno.
Ma saranno sempre diversi:
Non sono tuo ormai, tu non sei mia.

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