Immagina Jean Cocteau

 

Immagina Jean Cocteau nell’ingresso
con in mano una fiaccola
Immagina un cane ammaestrato che recita,
una Rock and Roll Band
Immagina che io sono Curly dei Tre Stooges
travestito da William Shakespeare
Immagina che sono il cugino del Sindaco
di New York o il Re del Nepal
(non ho detto Napoleone!)
Immagina come sia essere nello splendore
di luci roventi quando desideri solo angoli
bui
Immagina i Ghost Patrol, la Tribal
Orchestra —
Immagina un elefante che suona l’armonica
o qualcuno che soppesa ossa al margine
del deserto in Afghanistan
Immagina che queste poesie sono momenti registrati
di temporanea sanità
Immagina che l’orologio sia appena tornato indietro —
o andato avanti — di cento anni invece che di un’ora
Facciamo finta che non c’è alcun posto in cui andare,
che siamo qui nel Cosmic Hotel,
e le nostre borse sono piene e che abbiamo solo un’ora
prima di dover lasciare l’hotel
Immagina quello che vuoi ma sappi che non è
l’immaginazione ma l’esperienza che fa la poesia,
e che dietro ogni immagine,
dietro ogni parola c’è qualcosa
che sto cercando di dirti,
qualcosa che è accaduta davvero.
(Traduzione: Raffaella Marzano)

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