Mamma:
Porto la resina dei vecchi alberi
della foresta nelle mie vene.
E la fortuna di nascita
nel mezzo delle ballate intorno al fuoco
tu sai come è sempre un dolore nuovo
lo sai o non è vero, Mamma?
Lo sai o non lo sai
il mistero degli occhi infiammati del maschio
che un giorno hai trovato sulla tua strada
di tombasana a piedi nudi?
Lo sai o non lo sai, Mamma
la resina dei vecchi alberi piantati dagli spiriti
le blasfemie dei morti che conservano le radici vergini
e le grandi lune di ansia che stendono
le pelli dei tamburi furiosi
e danno alle foglie delle palme
lo splendore incandescente delle asce nude?
E nel sapore dell’incantesimo, Mamma
dei nostri disincantati incanti ancestrali
l’esorcismo ingenuo delle tue missangas
il meraviglioso meheu delle tue canzoni
e il segreto del tuo corpo posseduto
ma di materno sangue inviolabile
dove la mia sorte è nata.
Nello
spazio della tua sepoltura di negra
la sai o non la sai la verità
ora lo sai o non lo sai
mamma?
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