“Alle calende greche”

L’espressione è attribuita all’imperatore romano Augusto, il quale, secondo Svetonio, la utilizzava quando voleva fare riferimento a un pagamento che non sarebbe mai stato fatto. Le calende, nel calendario romano, infatti, corrispondevano al primo giorno di ogni mese, periodo durante il quale venivano normalmente regolati i debiti e i prestiti; nel calendario greco, però, le calende non esistevano. Con questa espressione, quindi, Augusto si riferiva a un momento che non sarebbe mai arrivato.
La stessa espressione è rimasta in tutte le lingue europee come riferimento a un fatto molto improbabile o rimandato a un futuro remoto, in tedesco esiste anche “Zu dem juden Weihnachten”, cioè “Al Natale Ebreo”, che ha lo stesso identico significato. Sembrerebbe che Elisabetta I, nel 1577, abbia risposto alla richiesta di Filippo II di Spagna di non appoggiare i ribelli olandesi, di riparare i conventi distrutti da Enrico VIII e di riconoscere l’autorità papale, “I vostri ordini, caro re, verranno eseguiti alle calende greche…”

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