“Chi ha seguito Antonio nel suo percorso, si è accorto che la sua è una progressione verso una scrittura sempre più scabra, essenziale. E’ difficile, per chi si avventura nel diverso verbale, riuscire a entrare dentro la parola ed i versi senza restarne invischiato dentro ma restando arbitro della stesura. Antonio riesce sempre più a tenere saldamente in mano le due redini, del significato e del significante, senza i quali non c’è poesia. Egli si va addentrando in sentieri scoscesi e tuttavia l’intensità del verso, pur toccando in alcuni tratti la pericolosità di certi carmi ossianici, ne evita la grevità. Ed ancora il lavoro del Nostro, pur adottando una scultorea plasticità nel componimento, riesce a far emergere momenti di lirismo coinvolgente. Il tema di fondo è la sofferenza degli animi sensibili, ma sempre bilanciato da un amore struggente per la vita, in uno scenario che non esclude la speranza, talvolta espressa con pudore, e la convinzione circa l’esistenza di un Trascendente che dà un senso, infine, al dolore. Personalmente ne apprezzo l’uso di una metrica interna al verso che conferisce ritmo senza abusare di particolari espedienti espressivi. Poeta da seguire e che di certo ci regalerà nuovi altri importanti spunti di riflessione e momenti di commozione.”
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