I racconti sugli UFO nazisti sono di frequente collegati all’esoterismo nazista, visto come un’ideologia che ipotizza la possibilità di una restaurazione nazista grazie a mezzi soprannaturali o paranormali, quali presunti contatti con entità extraterrestri.
Le prime affermazioni diverse dalla finzione letteraria sull’esistenza di dischi volanti nazisti comparvero in una serie di articoli a firma dell’esperto italiano di turbine Giuseppe Belluzzo, o riguardanti i suoi studi, pubblicati nel marzo del 1950, e furono prontamente smentite dall’Aeronautica Militare. L’ingegner Belluzzo parlava di alcuni velivoli circolari che sarebbero stati studiati e progettati a partire dal 1942 contemporaneamente da Italia e Germania, dove se ne sarebbero interessati i rispettivi capi di stato, precisando che si trattava dell’applicazione di tecnologie convenzionali che si stavano all’epoca completando in Italia, come la turbina a combustione interna e il turboreattore per aerei.
Una settimana dopo la pubblicazione degli articoli di Belluzzo, lo scienziato tedesco Rudolph Schriever sostenne di aver sviluppato dischi volanti durante il periodo nazista. L’ingegnere aeronautico Roy Fedden notò come i soli velivoli che potessero avvicinarsi alle capacità attribuite ai dischi volanti erano quelli progettati dai tedeschi sul finire della guerra. Fedden aggiunse inoltre che i tedeschi stavano lavorando a svariati progetti aeronautici piuttosto inusuali:
« Ho visto abbastanza dei loro progetti e piani di produzione da comprendere che se (i tedeschi) fossero riusciti a prolungare la guerra solo per alcuni mesi, avremmo dovuto reggere il confronto con una serie di sviluppi nel combattimento aereo del tutto nuovi e mortali »
Fedden comunque non offrì mai ulteriori precisazioni al riguardo.
Il capitano Edward J. Ruppelt, a capo del Progetto Blue Book dell’aeronautica statunitense, rese nel 1956 la seguente dichiarazione:
« Alla fine della seconda guerra mondiale, i tedeschi stavano sviluppando molti tipi innovativi di aerei e missili balistici. La maggior parte dei progetti si trovavano per lo più allo stadio preliminare, ma si trattava degli unici velivoli conosciuti che avrebbero potuto anche solo avvicinarsi alle prestazioni degli oggetti di cui riferiscono gli osservatori degli UFO.»
Dei prototipi di aereo con ala circolare furono effettivamente costruiti in Germania da Arthur Sack, il Sack AS-5 e Sack AS-6 (1944): per la loro forma, in volo avrebbero potuto ricordare un disco volante, ma in realtà si trattava di semplici aeroplani con ali in legno, con prestazioni assai modeste, e anche l’AS-6 faticava a volare.
Varie fotografie degli UFO sono apparse dopo il 1945 con le sagome tipiche di questi veicoli tedeschi. Qualcuno dice che alcuni di questi furono affondati nel Mondsee austriaco, altri furono spediti in Sud America o smontati e così inviati lì. Un’importante parte di quei progetti fu inserita nel 1983 dal Pentagono nel “Progetto Phoenix”, che faceva seguito all “Esperimento Filadelphia” del 1943. Questo era un esperimento di telecinesi, di smaterializzazione e di viaggi nel tempo effettuato dalla US Navy, il quale ebbe un successo tenuto nascosto, a parte qualche diavoleria rimasta nell’ Oceano Atlantico al largo delle Isole Bermuda. Nel 1938, una spedizione tedesca nell’Antartide fu intrapresa con una nave d’appoggio della classe Schwabenland . I marinai tedeschi sbarcarono in una zona libera dai ghiacci, con laghi e montagne che furono dichiarati subito territorio tedesco, la “Neuschwabenland” (Nuova Svevia). Alla fine della guerra, alcune flotte intere di sottomarini si sarebbero dirette in queste regioni antartiche. E in effetti non si spiega ancora oggi la sorte di circa un centinaio di sottomarini tedeschi. Alcuni di loro adoperarono il sistema “Walter Snorkel”, in sostanza un dispositivo che permetteva al sommergibile di rimanere in immersione per parecchie settimane. Possiamo supporre che essi fuggirono nella Neuschwabenland con i dischi volanti smontati o almeno con i piani per la loro ricostruzione. Fu poi nel 1947 che l’ammiraglio statunitense E. Byrd ricevette l’incarico di effettuare una missione in Antartide. Egli avrebbe avuto disponibili dal Pentagono 4000 marines, appoggiati da una nave da guerra, da una portaerei ed da un sistema di approvvigionamento logistico. Ufficialmente si trattava di un'<esercitazione tattica> accompagnata da rilievi aerofotografici e topografici da compiersi in otto mesi. Si conclusero invece dopo solo otto settimane e con un’alta perdita di aeroplani e soprattutto di vite umane che fu subito tenuta nascosta. Che cosa era successo?
L’ammiraglio Byrd in seguito concesse un’intervista alla stampa ufficiale, ma fu subito censurato : “Ho un’amara realtà da rivelarvi. Nel caso di una nuova guerra ci possiamo aspettare degli attacchi da parte di aerei che possono volare da un polo all’altro. E non sono dei russi. Temo che lì sotto (nell’Antartide) ci sia una civiltà avanzata che padroneggia eccellenti tecnologie insieme alle SS(testuali parole)”
Lo scrittore e giornalista tedesco Norbert-Jurgen Ratthofer nel suo libro “Zeitmaschinen” ci descrive così i luoghi degli sviluppi degli Haunebu.
“L’Haunebu I, II, e III, concepiti come velivoli rotanti spaziali, scomparvero assieme al disco volante spaziale VRIL I, dopo il maggio 1945. In questo contesto è molto interessante notare che dopo il suo diciannovesimo volo di collaudo l’Haunebu III tedesco, secondo una voce ufficiosa, si fosse alzato in volo il 21 aprile 1945 dalla Neuschwabenland, un vasto territorio ufficialmente tedesco nella parte est dell’Antartide, per effettuare una spedizione su Marte, di cui non si seppe più nulla ( vedi il racconto da me citato prima ) . Un anno dopo, nel 1946, si verificano diversi avvistamenti di oggetti brillanti di origine sconosciuta e sicuramente artificiale su alcuni isolate valli scandinave con grave subbuglio tra gli Alleati nell’Est e nell’Ovest. Ancora un anno dopo, nel 1947 e poi negli anni cinquanta, compaiono nei cieli del Nord America un numero crescente di oggetti volanti luminosi sconosciuti, senza dubbio manipolati da esseri intelligenti, per la maggior parte tondi, a forma di disco o di campana, delle volte a forma di sigaro, i cosiddetti UFO.”
Del buon materiale fotografico prova che la versione Haunebu II, soprattutto, fu vista molto spesso dopo il 1945. Ci sono poi casi in cui si ebbero dei contatti personali con persone presunti piloti dei cosiddetti UFO. Nella maggioranza dei casi questi individui erano dei tipi ariani biondi, con gli occhi azzurri e si esprimevano tra loro in tedesco o un’altra lingua con accento tedesco. Caso Adamski del 1952, al caso Cedric Allingham del 1954 e al caso Howard Menger del 1956. Caso italiano dell’avvistamento sul fiume Serchio vicino alla città toscana di Lucca.
Si dice ancora che esistano delle fotografie a colori, riprese negli anni settanta da un guardiano notturno nella allora Germania Ovest, di un disco volante che atterra e riparte e reca “…sulla fusoliera sia… una croce di cavaliere ( cioè quella cosiddetta “di ferro”) sia una svastica”….
Le immagini delle presunte macchine volanti appena citate sono ben documentate con fotografie e pellicole. Con un documentario di circa 60 minuti intitolato “UFO-i segreti del Terzo Reich”, lo studioso Vladimir Terziski nel settembre 1991 tenne un discorso di tre ore alla Conferenza degli UFO a Phoenix, Arizon, illustrando alcune diapositive dei dischi volanti tedeschi, dei loro piani di costruzione e delle basi sotterranee tedesche dislocate nell’antartico. Sotto questo punto di vista non possiamo dimenticare il libro del comandante della forza aerea italiana Renato Vesco e il libro di Rudolf Lusar “Die Deutschen Waffen und Geheimwaffen des Zweiten Weltkriegs und ihre Weiterentwicklung” ( Gli Armamenti tedeschi e le armi segrete della Secondo Guerra Mondiale ed il loro sviluppo) edito da J.F. Lehmanns, Verlag, Monaco 1971.
Secondo Herbert G. Dorsey ed altri ricercatori la Vril-Gesellschaft aveva ricevuto dei contatti telepatici dagli extraterrestri ed era riuscita a rintracciare un disco voltante di provenienza aliena che si era schiantato nella Foresta Nera nel 1936, il cui comando fortunosamente rimasto intatto ebbe una grandissima importanza per la tecnologia nazista.
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